Cogne è una principessa in incognito che si gode il privilegio del suo piccolo reame ai piedi di ghiacciai infiniti in compagnia di sudditi grati e silenti che vegliano con discrezione sulla sua sicurezza. In inverno la neve ricopre tutto il vallone che sale dal piano, dove corre l’autostrada che collega la Pianura Padana con il Monte Bianco e la Francia.
A Cogne la strada asfaltata si acquieta per diventare una sorta di tapis roulant che introduce alle cinque valli che si insinuano tra montagne alle poderose montagne che salirono verso il cielo molti milioni di anni fa e che ancora oggi giocano con le nuvole spesso sovrastandole.
La maggior parte della popolazione stanziale di Cogne cammina sulle quattro zampe (camosci, stambecchi, marmotte), oppure vola nel cielo terso (sparvieri, poiane, astori, gracchi). La popolazione stanziale che cammina su due zampe è, invece, assai più ridotta: sono i 1500 umani residenti. In estate e in inverno si moltiplica grazie ai forestieri che vengono a godere dell’aria limpida, dell’acqua incontaminata e della vegetazione spettacolare.
I visitatori amano questo angolo incantato della Valle d’Aosta perché ritrovano sé stessi e le loro radici silvane, perché possono camminare in pace lungo sentieri sereni o salire con passo cadenzato verso i rifugi, i bivacchi, i ghiacciai e le cime che superano i 4000 metri. In inverno si divertono a sciare lungo gli 80 chilometri dei 12 anelli che disegnano i vari percorsi di sci da fondo o lungo i 9 chilometri di piste da discesa in un ambiente particolarmente familiare. C'è chi ama battere la neve fresca con le ciaspole e chi scala cascate di ghiacciio. Questi scalatori d'acqua gelata paiono cultori dell'effimero e ci introducono in un mondo ai confini con la metafisica.
Un mondo da scoprire. La nascita del Parco Nazionale Gran Paradiso risale al 1922. Lo Stato Italiano, accettando la donazione della riserva reale di caccia di Vittorio Emanuele III, istituiva il Parco nazionale, affidando l’amministrazione di questi territori ad una Commissione Reale. La creazione dell’area protetta è fortemente legata alla salvaguardia dell’animale simbolo del Parco, lo Stambecco alpino, di cui, dopo le razzie della seconda guerra mondiale erano sopravvissuti solo 416 capi in tutto il mondo e tutti nel territorio del Parco.
Leggi tutto...Nei boschi di fondovalle si trovano larici, abeti rossi, pini cembri e abeti bianchi. Salendo, gli alberi lasciano il posto a pascoli alpini e poi alle rocce e ai ghiacciai. Gli animali principali che animano la nostra valle sono lo stambecco (è simbolo del parco, presente in circa 3500 unità), il camoscio (circa 7.000 esemplari), la marmotta, la volpe, la lince, l’ermellino, l’aquila reale e, da qualche anno, il gipeto e il lupo. Fanno parte della fauna del Gran Paradiso anche numerose specie di volatili: poiane, picchi, cince, pernici bianche, gracchi, sparvieri, astori, allocchi, civette. Nei laghi e nei torrenti nuotano due specie di trote: una autoctona, la trota fario, l'altra alloctona, la trota iridea.
Leggi tutto...Il Giardino Alpino Paradisia è un giardino davvero unico , situato a 1700 m.s.l.m. nel Paradiso del Parco Nazionale del Gran Paraidso.
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